di Gianni CRISTOFANI

“San Benedetto - la forza della tradizione proiettata nel Terzo Millennio”, secolare manifestazione di cultura, religione e tradizione popolare, ha avuto l’ambito riconoscimento di essere considerata una “Meraviglia Italiana” da parte del Forum Nazionale dei Giovani. Nel corso della conferenza di presentazione di “Meraviglia Italiana” che si è svolta il 28 luglio, presso l'Aurum di Pescara, è stato consegnato alla delegazione del piccolo comune sabino, composta dal Parroco Don Enzo CHERCHI, dall’Assessore al Turismo Antonella MANNUCCI, e il Presidente della Pro Loco Fiorenzo FRANCIOLI, il relativo attestato di Riconoscimento di “Meraviglia Italiana”. In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, il Forum Nazionale dei Giovani ha promosso il progetto denominato “Meraviglia Italiana” (che ha ottenuto il patrocino della Camera dei Deputati, del Ministro dei Beni ed Attività Culturali, del Ministro della Gioventù, del Ministro del Turismo, e di moltissime regioni italiane), che prevede l’assegnazione del bollino di “Meraviglia Italiana” a 1.000 tra siti paesaggistici, siti e beni culturali, oltre che manifestazioni della tradizione popolare. Il progetto “Meraviglia Italiana” ha lo scopo di far capire quanto questo Paese sia meraviglioso e come i giovani anche in questa occasione vogliano partecipare a 360° a questo particolare ed importante anniversario.

I giovani vogliono testimoniare l’Unità d’Italia in prima persona e ciò è comprensibile se si analizza la preoccupante crisi culturale, economica e politica verso la quale l’Italia, come gran parte dei Paesi occidentali, si sta dirigendo. Ma cosa è "San Benedetto - la forza della tradizione proiettata nel Terzo Millennio"? Tutti gli anni, da secoli, la prima domenica di giugno, il popolo di Montebuono, sull'esempio degli antenati, continua a venerare la memoria del Grande Santo recandosi a piedi sul monte a lui dedicato ove si trova un piccolo eremo che con il nome di chiesa di San Benedetto figura già nel Regestum iurisdictionis Episcopatus Sabiniensis (elenco delle chiese sabine esistenti al tempo del Cardinale RUGGERI (1343) conservato nell'Archivio ORSINI, ora nel Municipio di Roma). E’ una delle più antiche tradizioni della comunità montebuonese e ne ripropone i valori etici e religiosi insieme alle più antiche e popolari manifestazioni della cultura rurale sabina sia musicale ed artistica che eno-gastronomica per consegnarli all'attenzione delle nuove generazioni. Il popolo, oltre che raccogliersi in preghiera e partecipare attivamente alla Santa Messa che si celebra in onore di San Benedetto, si ritrova nelle aree circostanti allo stesso, nelle piccole radure che si aprono nel bosco quasi fossero vere e proprie "case" per un giorno, e per tutto il giorno si riunisce in convivio. La "forza della tradizione" anima e vivifica tutta la giornata e così essa è anche occasione per apprezzare cibi dal sapore antico cucinati appositamente in un ambiente incontaminato. Non manca poi l'aspetto ludico quando generazioni di abili suonatori e insospettabili cantori danno vita ad un susseguirsi di stornelli a braccio ed in ottava rima e canti popolari anch'essi tramandati dai padri ai figli, dai nonni ai nipoti.