“La Biga rapita - Un intrigo internazionale”. Questo è il titolo dell’evento realizzato dal Teatro di Sacco di Perugia che presenterà allo spettatore-turista lo snodarsi di un storia ricca di fascino, di attrazione; un grande giallo contemporaneo a tappe all'interno del borgo medioevale di Monteleone di Spoleto, ispirato alla scomparsa di un meraviglioso carro ionico (nella foto), un biga in legno ricoperta da lamine di bronzo lavorate a sbalzo con delle scene dalla vita di Achille databile intorno al 550 a.C. e ritrovato intatto nei dintorni di Monteleone, trafugato dall'Italia ed attualmente esposto al Metropolitan Museum di New York. Questa vicenda è piena di retroscena misteriosi e avvenimenti oscuri, alcuni restano insoluti, avvolti dalle nebbie della burocrazia e dall'inerzia italiane. Per esempio, resiste ancora in tutta la sua assurdità il mistero della tomba del Colle del Capitano, dove l'8 febbraio del 1902 il contadino Isidoro VANNOZZI e i suoi figli, Giuseppe e Sante, scoprirono la famosa biga. Dopo la scoperta, in Umbria e a Roma, tutti si preoccuparono, a parole, della sorte del carro. Le polemiche per la scomparsa della biga, che riapparve al Metropolitan Museum di New York, investirono il Governo di Giovanni GIOLITTI e minacciarono gravi crisi politiche. E la tomba del Colle del Capitano fu dimenticata. Soltanto nel 1907, quando ormai la notizia dell'apparizione della biga nelle sale del museo di New York aveva fatto il giro del mondo, il Governo di Roma incaricò il famoso archeologo Angelo PASQUI di intraprendere i primi scavi nella zona del Colle del Capitano. I risultati furono eccellenti: gli scavi portarono alla scoperta di una necropoli con 44 tombe immediatamente a ridosso dell'area della tomba della biga.

Qualche anno più tardi, nel 1924, il regio rappresentante delle antichità dell'Etruria, Antonio MINTO, eseguì altri scavi nella stessa zona e confermò che le tombe trovate da PASQUI risalivano al periodo di transizione tra l'età del bronzo e l'età del ferro. Non solo, ma Antonio MINTO ritrovò negli archivi del Regio Museo Archeologico di Firenze gli appunti e i disegni planimetrici eseguiti da PASQUI sulla tomba del Colle del Capitano. Fu una scoperta sensazionale, perché la descrizione del tumulo riservava novità assolute. Oltre alle dimensioni della tomba vera e propria e al tumulo che la ricopriva e la proteggeva, PASQUI aveva annotato anche le preziose suppellettili che aveva trovato. Infine l'archeologo svelava che nella fossa giacevano due scheletri, uno maschile e uno femminile, ciascuno dei quali aveva al fianco dodici spiedoni di ferro, legati a fascio. Mentre per tanti anni si parlava e si polemizzava sul ritorno della biga in Italia, a nessuno è venuto in mente di riscoprire una bene che stava lì a due passi, a portata di mano. "A New York, a New York!", annunciavano minacciosi e speranzosi i monteleonesi più intraprendenti. Però all'idea di scavare quella preziosa tomba a Colle del Capitano non ci pensavano mai. Chissà poi perchè. Che là sotto sia rimasto sepolto qualche mistero insondabile? A voi, spettatori-turisti, incuriositi da un nuovo modo di scoprire gli affascinanti borghi dell'Umbria, carichi di storia e mistero, il compito di scoprirlo partecipando a questa intrigante fiction dal vivo. Il primo appuntamento è per sabato 2 luglio, alle ore 20.30, con degustazione finale dei prodotti tipici del territorio, su prenotazione, con un numero massimo di 100/150 spettatori. Gli altri appuntamenti, inseriti nella rassegna “Monteleone di Spoleto Eventi - Week End Esperienziali”, sono per i prossimi 9/16/23 luglio, sempre alle ore 20.30. Per informazioni e prenotazioni: 0743.70314 - cell. 347.9968433.