La 1^ edizione del Torneo di Caccia alla Volpe Simulata "Conte RANIERI Campello della Spina" (nella foto) è risultata una singolare e suggestiva iniziativa organizzata dalla Pro Loco Spina di Campello, curata e realizzata dal Presidente Santino FORTUNATI e dai suoi collaboratori. L'evento ha avuto lo scopo di creare un momento ludico, suggestivo e di aggregazione e nello stesso tempo ha rivisitato luoghi incantevoli della montagna a ridosso del passo della Spina e del paese di Agliano. L'origine della caccia alla volpe, così come per il lupo o per i cinghiali si è determinata per controllarne l'eccessivo aumento demografico, che comprometteva in special modo l'attività agricola e pastorale. Successivamente, in special modo in Inghilterra, divenne un evento sociale completamente avulso da scopi di controllo demografico, connotandosi come un'attività di caccia elitaria. Una volta la caccia alla volpe coinvolgeva un gran numero di persone, alcune a cavallo ed altre a piedi e necessitava di una notevole muta di cani. Oggi, anche in Gran Bretagna la caccia alla volpe è proibita, ma la tradizione si perpetua. Un uomo trascina su di un percorso prestabilito, una coda di volpe impregnata dell'urina dell'animale, sostituendo così l'animale vero e proprio che è protetto non solo in Inghilterra, ma in molte parti del mondo compresa l'Italia. L'evento della "Caccia alla Volpe Simulata" della Spina di Campello ha visto aggregarsi una ventina di cavalieri, e dopo essersi rifocillati presso la Pro Loco con merende tipiche, si sono incamminati verso il paese di Agliano, dove a circa 5 km era stato individuato il campo di gara denominato "Fonte Santa".

Tra i cavalieri è stato scelto la "Volpe", al quale è stata applicata sul braccio una coda di volpe. Il compito degli altri cavalieri era quello di catturare la "coda" in un tempo massimo di venti minuti. La "Volpe", si è dimostrato un cavaliere piuttosto abile, che ha dato del filo da torcere ai numerosi concorrenti. A pochi minuti dalla conclusione della gara, in un suggestivo ed incontaminato paesaggio, la "coda " è stata recisa e la "Volpe" catturata. Il campo di gara, ad una quota di poco più di 1000 m, sino al primo dopoguerra era un territorio vocato alla pastorizia e allevamento bovino, oltre che alla coltivazione del grano, che data l'altitudine maturava in agosto. Il paese di La Spina il cui castello fu costruito nel XIV secolo, è sempre stato un piccolo borgo montano, che al massimo contava circa 100 abitanti, sottoposto al Ducato Spoleto e passato sotto il comune di Campello alla data dell'Unità d'Italia. La manifestazione si è conclusa con un pranzo sociale a cui hanno partecipato un centinaio di persone, degustando piatti tipici della tradizione montana e spoletina. Al vincitore, Gianni BELLINI, è stata assegnata una coppa offerta dalla Pro Loco, mentre agli altri concorrenti è stato offerto un omaggio a base di prodotti tipici locali.