<< La mia proposta di modifica dello Statuto regionale con l'inserimento di un riferimento ai Santi Francesco e Benedetto a cui ha fatto seguito l'invito di Mons. PAGLIA (Presidente CEU), sta suscitando una coda interminabile di polemiche, dalle quali emerge una sorprendente schizofenia del PD, che da un lato mostra interesse tramite la volontà espressa dalla Presidente della Regione, Catiusca MARINI, di esaminare la mia proposta nella prossima seduta di Giunta, dall'altro liquida la cosa come un banale "deja vu" per bocca del Capogruppo Renato LOCCHI >>. Questa una parte della nota del Capogruppo regionale dell’UdC, Sandra MONACELLI (nella foto), per la quale << … non si capisce in quale posizione si riconosca il Partito Democratico e, più in generale, se intende proseguire a rimorchio di Rifondazione Comunista o assumere una posizione autorevole maggiormente riformista. Sta di fatto che la presidente della Regione ha riconosciuto questi aspetti come essenziali per definire la nostra identità regionale, al di là della querelle laicisti-cattolici perché non è in discussione l'affermazione di valori semplicemente di parte, ma l'anima più profonda della nostra terra, quella che le conferisce i suoi tratti umani e culturali che ne costituiscono patrimonio comune condiviso. Se i capi delle principali religioni del mondo accettano di incontrarsi ad Assisi e non si sentono offesi dall’invadenza della spiritualità francescana, allora credo che più e meglio possa fare il Consiglio regionale dell’Umbria, riconoscendo le peculiarità che hanno determinato la coscienza storica e l’identità, oggi negata, dell’intera comunità regionale.

Questa identità chiede di essere riconosciuta, nella sua natura laica ed oggettiva, la stessa che ha portato il Consiglio regionale ad approvare la legge n°26 del 1995 (Celebrazioni annuali in onore di San Francesco d'Assisi, Patroni d'Italia e San Benedetto da Norcia, Patrono d'Europa). E non è possibile mascherarsi dietro un ipocrita “benaltrismo” che vorrebbe, a detta di alcuni, individuare in temi più importanti ed urgenti le priorità da affrontare. Se è vero che siamo pressati da problematiche quali la crisi economica e del lavoro col problema occupazionale, reputo scandaloso che questo Consiglio non abbia intrapreso azioni significative nemmeno su questi aspetti >>. L’esponente regionale dell’UdC, in conclusione, auspica che << … davvero emerga la volontà, condivisa e trasversale, di imprimere un’accelerazione decisiva nel processo di revisione dello Statuto regionale, per non lasciarlo schiacciato da un falso concetto di tolleranza e più ancora da un'ingiustificata deriva laicista >>.