Pubblichiamo integralmente una nota del Dott. Paolo BIGLIOCCHI, Consigliere comunale di Alleanza per Rieti:

<< Leggiamo in queste ore dichiarazioni e smentite provenienti dalla Regione Lazio circa le determinazioni che il Commissario ad acta, On. POLVERINI, starebbe concordando con il Governo per il riequilibrio del debito sanitario. Al di là degli atti ufficiali,che attendiamo, credo opportuno sottolineare come non si sia sentita la necessità politica ed amministrativa di andare ad un confronto con i territori circa le scelte da intraprendere con un atteggiamento assolutamente ragionieristico che poco ha a che vedere con il dovere di garantire servizi efficienti e di qualità. E’ di questo periodo la dura presa di posizione delle Provincie rispetto ai primi atti emanati, vedi documenti di Latina e Viterbo, ma appare evidente la necessità di raccordare l’azione politica delle Provincie per riuscire ad interloquire con un Commissario che sembra solo prendere ordini dal Ministro senza porsi il problema di scelte penalizzanti per le realtà periferiche. La suddivisione del territorio regionale in macroaree rischia di essere il vero cavallo di Troia per ridimensionare la sanità utilizzando indici e scelte che possono ancora una volta favorire la realtà romana a discapito degli altri. Occorre una iniziativa politica forte, non di parte, ma assolutamente al servizio delle esigenze ed in questa ottica il raccordo con le altre Provincie diventa momento importante per verifiche regionali indispensabili.

Occorre una iniziativa politica forte, non di parte, ma assolutamente al servizio delle esigenze ed in questa ottica il raccordo con le altre Provincie diventa momento importante per verifiche regionali indispensabili. Abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce ed invitiamo l’On. POLVERINI ad incontri veri in cui non si limiti a comunicare le Sue scelte ma dia disponibilità a comprendere le ragioni di un settore che non può essere trattato come una industria metalmeccanica ma necessità di qualità, servizi ed investimenti. Il blocco delle assunzioni e del turn over è già un limite preciso nel garantire qualità e servizi e non si comprende dove siano i fondi per quelle trasformazioni annunciate. Non vorremmo vedere tagli ed investimenti procrastinati negli anni perché questo potrebbe accadere facendo morire un servizio essenziale >>.