Coldiretti Lazio, questa notte, ha occupato la Centrale del Latte, impedendo così l'entrata e l'uscita di ben 35 camion che avrebbero dovuto rifornire la struttura. Un’azione che ha ottenuto un grande risultato: la riapertura della trattativa. Dopo ore di mobilitazione dura e non autorizzata, verso le ore 10.30, è arrivata la notizia di uno scongelamento anche da parte della Centrale. Il Direttore vicario della Direzione regionale agricoltura, Roberto OTTAVIANI, ha raggiunto i manifestanti con la bella notizia ed una lettera di convocazione del neo Assessore regionale all’Agricoltura BIRINDELLI. Nel nuovo tavolo, fissato per la giornata del 27 luglio, al primo posto la discussione del prezzo alla stalla, ma anche la rivalorizzazione dell’intero settore. Il fatto che Roma si sia svegliata senza il latte della Centrale non è così irrilevante, considerando che da qui proviene oltre il 75% del latte venduto. Una decisione estrema presa dai dirigenti Aldo MATTIA e Massimo GARGANO, alla luce di diversi fattori legati alla politica della Centrale: il recente fallimento del tavolo della trattativa dovuto alla sua totale indisponibilità ad accettare che il prezzo di acquisto salga dagli 73,04 centesimi ai 38,50 proposti dall’Assessorato e approvati dagli altri sindacali e dal mondo industriale.

Fatto ancor più grave l’aumento, in questi giorni, di ben 12 centesimi al litro alla cassa. Insomma, la vertenza vede contrapposta da un lato la Centrale e dall'altro i produttori sulla delicata questione del prezzo, la prima vera emergenza da risolvere pena la chiusura di numerose aziende. << E' ora che la Centrale del Latte di Roma - ha dichiarato il Presidente regionale di Coldiretti, Massimo GARGANO - restituisca qualcosa a questa terra >>. Per il Direttore di Coldiretti Lazio, Aldo MATTIA << … questa è una manifestazione frutto della esasperazione, ai produttori che chiedono un aumento del prezzo del latte per sopravvivere si risponde no, mentre il latte della Centrale ha avuto un aumento di 10 centesimi al dettaglio. E' una sproporzione inaccettabile, per questo scenderemo di nuovo in piazza, se non si raggiungerà un congruo accordo dopo l’incontro del 27 luglio >>.