di Gianfranco PARIS

Ogni tanto la scuola ci riconsola. Il Liceo scientifico Carlo JUCCI questa volta ha fatto centro. Così il progetto del Prof. Fulvio IAMPIERI e di Ugo FANGAREGGI (nella foto), di realizzare un corto cinematografico su “Paolo lu mattu”, ha potuto vedere l'orizzonte con l'aiuto della Regione Lazio e della Provincia di Rieti.
Paolo lu mattu è stato un personaggio emblematico della società reatina. Giovane trovatello, abbandonato dalla madre a causa di una gravidanza fuori dagli schemi, fu allevato dentro l'ex Ospedale psichiatrico provinciale di Rieti. Una volta raggiunta la maggiore età, fu dimesso dall'ospedale e abbandonato a se stesso, cosa cha accade di frequente in questa nostra opulenta Italia. Di intelligenza diversa, come è stato fatto giustamente rilevare durante il film, non riuscì mai ad integrarsi nella società reatina, anche se non pochi dimostrarono per lui una certa attenzione. Le sue stravaganze lo costrinsero a vivere ai margini della vita quotidiana della città, ma la cosa più umiliante avvenne quando fu fatto sposare in municipio con una extracomunitaria per far acquistare a quest'ultima la cittadinanza italiana, e fu abbandonato dalla sposa ancora in abito bianco che era aspettata da un uomo che tra l'altro aveva già una moglie, il quale consegnò a Paolo una elemosina come ricompensa.
Fu ritrovato morto dopo non molto tempo lungo l'argine di un fosso senza che la circostanza generasse molta emozione. Una triste storia di emarginazione sociale seguita alla mancata seria applicazione della legge BASAGLIA che, pur essendo una buona legge, ha creato gravissimi danni nelle famiglie italiane che sono state lasciate a se stesse.

La trama è stata ben riscotruita da FANGAREGGI e IAMPIERI. FANGAREGGI poi come regista è riuscito a trattare la materia con garbo ed efficacia notevole. E non era facile. Egli ha puntato più sulle immagini che sui dialoghi. Per la figura di Paolo ha individuato giovani di varie età, a partire dall'infanzia fino alla giovinezza, molto adatti alla figura del protagonista del film. La parte di Paolo adulto è stata invece interpretata da Massimo DE JULIIS, un noto attore teatrale reatino, fondatore della compagnia Il Pipistrello, che ha dedicato tutta la sua vita alla passione teatrale come attore e regista.
La scelta di attori dilettanti locali, tra i quali gli alunni del liceo scientifico reatino, conferisce al racconto una immediatezza ancor maggiore perché inquadra la figura di Paolo nel contesto reatino del quale è stato il prodotto. Massimo DE JULIIS, pur somigliando poco alla immagine del vero Paolo, riesce ad interpretarlo in modo efficace nei suoi gesti e nelle sue stravaganze, in ciò aiutato penso dal fatto che lo ha conosciuto personalmente.
Tutti gli attori, da quelli che conosciamo per essere protagonisti delle commedie dialettali come , agli sconosciuti e a coloro che si sono cimentati con il ruolo di attori per la prima volta come , hanno ben figurato. Ugo è riuscito a trarre dai loro volti, dalle loro espressioni e dalle loro figure il meglio delle loro potenzialità. Ha saputo anche ben utilizzare la musica composta dal giovane musicista reatino Paolo PANICONI, che registra un continuo crescendo del suo impegno artistico.
Al termine della proiezione rimane nello spettatore un senso di emozione unito alla riflessione su una delle grandi manchevolezze del nostro Stato che spesso sforna riforme, ma che poi le lascia marcire creando più disagi che utile ai singoli ed alla società nel suo complesso.
Sono queste le esercitazioni che le scuole dovrebbero ogni anno programmare per gli alunni, e speriamo che l'esempio di questo corto cinematografico produca stimoli per il futuro.