Da giovedì 22 aprile a domenica 9 maggio, torna l'attesissima "Corsa all'Anello. La città di Narni comincia a ravvivarsi con i colori sgargianti dei drappi dei terzieri esposti alle finestre di centinaia di case e palazzi; si riaprono le taverne, gli spazi espositivi, le ambientazioni d’epoca, le sedi dei terzieri: tutti i luoghi, insomma, dove ogni anno si impegnano e lavorano centinaia di persone, infaticabili protagonisti della tanto attesa Festa in onore del Patrono San Giovenale. Il caratteristico centro umbro, che è una città già bella di suo, diventa in questo periodo un’ancor più affascinante mèta di turismo e di cultura. I suoni, i colori, i sapori, le luci della Festa fanno di questo centro storico uno spettacolo straordinario da godersi a ogni ora del giorno e specialmente di notte, quando tutto sembra diventare più magico e coinvolgente. La giornata di apertura della Festa a Narni è come sempre incentrata su due eventi particolari: il primo è la tradizionale “Lettura del Banno” per le vie del centro storico. Alle ore 18.00 di giovedì 22, sulla Loggia del Banditore in Piazza dei Priori, proprio come avveniva nel 1371 (anno in cui gli statuti comunali codificarono i riti della Festa in onore del Patrono), salirà il Banditore in costume che, pergamena alla mano, leggerà ai presenti la rituale formula in volgare con cui si dichiarano aperti i giochi. Il “Banno” sarà quindi ripetuto in modo itinerante, con i banditori a cavallo che lo leggeranno a più riprese nei luoghi più caratteristici dei terzieri, accompagnati dalle tubicine e dai tamburini in costume.

Sul far della sera, quando sarà terminato questo immancabile rito, apriranno i battenti le “Hostarie”, grande attrazione della Corsa all’Anello. Ce n’è per tutti i gusti, ma non si mangia solamente. Le suggestive ambientazioni medievali con i muri in pietra, le fiaccole ai muri, i camerieri in costume, le lunghe tavole e le panche di legno, i piatti e i bicchieri in ceramica, aggiungono alla delizia per il palato anche l’emozione di trovarsi in luoghi unici, fuori dal tempo. Oltre alle “Hostarie” tradizionali (aperte a pranzo e a cena) e ai forni con la tipica e gustosa schiacciata narnese, ognuno dei tre terzieri proporrà la sua taverna specializzata in vera e propria cucina medievale. Fraporta, nel salone del Chiostro di San Francesco, presenterà quasi tutte le sere un menù di ricette medievali ispirate a ricettari toscani e veneti, oltre che al famoso “Trattato di Maestro Martino da Como”. A Mèzule, si cenerà medievale nella “Taverna dell’Aquila Nera” mentre nella vicina “Osteria delle Stranezze” si proporrà addirittura la “Cervogia”, birra medievale cruda, fatta come ai tempi antichi. Cervogia e piatti medievali anche alla “Taberna degli Anelli” di Santa Maria. Da venerdì 23 entrerà nel vivo il programma vero e proprio della Festa, con l’inizio del cartellone degli spettacoli, delle mostre e degli eventi.