Coldiretti Lazio, a pochi giorni dalle Elezioni Regionali, si rivolge ai candidati e chiede il rispetto di tutti i punti compresi nel decalogo a difesa dell’agricoltura, a prescindere da chi vincerà. Rilancia il suo decalogo ma, questa volta, anziché discuterne con i politici (BONINO e POLVERINI) si rivolge a tutti gli iscritti e ai cittadini. In poche parole Aldo MATTIA vuole far capire ai politici che Coldiretti non scherza e non dimentica gli impegni presi. << Veniamo fuori da anni terribili nei quali è stata data poca attenzione all’agricoltura - ha dichiarato il Direttore MATTIA - l’ultima legislatura ha visto, per la verità, la messa a punto di una buona normativa ma la sua utilizzazione è stata molto carente. Leggi buone, come quella del PSR, non hanno goduto di un’applicazione appropriata. Il rispetto delle indicazioni presenti nel decalogo è fondamentale per realtà penalizzate come quella di Rieti >>. Questi i punti salienti del decalogo per il quale Coldiretti non ritiene di dover cedere a compromessi:

CREDITO E IMPRESE
In primo piano la necessità di misure per il rilancio della competitività nazionale e internazionale attraverso la diminuzione del carico fiscale (riduzione Irap di un punto di percentuale entro il 2011) e il rafforzamento dei Confidi, potenziamento quest’ultimo che deve passare però attraverso un meccanismo di trasparenza di rapporti con gli attori regionali interessati (Unionfidi e Bil) e soprattutto con il sistema bancario. Il tema del credito e ruolo Confidi dovrà essere affrontato anche in una logica di integrazione tra i settori, sia a livello di obiettivi che di risorse messe a disposizione. Strettamente legato al credito è il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013. La sua piena attuazione rappresenta la vera finanziaria del settore, grazie all’erogazione di risorse sicure nel tempo. E’ inaccettabile che le erogazioni siano ferme al 7,86% del totale delle risorse pubbliche disponibili (655 milioni di Euro).

Stesso discorso vale per le politiche di sviluppo unitario (POR e FAS). Essendo l’84,7% del territorio laziale rurale, non possono essere solo agricole ma territoriali. I valori di ruralità, sotto la media UE e italiana, sono dovuti esclusivamente alla presenza di poli urbani come Roma, che si dovrà trasformare in una grande opportunità , un mercato in grado di assorbire la produzione di 4 province.
RIFORME
Per la realizzazione di tale piano sono necessarie riforme strutturali. Da rivedere competenze, risorse e scopi di Sviluppo Lazio, l’impianto legislativo della materia Parchi, necessaria una riforma ADA, per eliminare l’eccesso di burocrazia e dare un reale servizio alle imprese. Non si esclude una riforma più ampia dell’Assessorato all’Agricoltura. Dal momento che però molte leggi regionali esistono ma sono rimaste solo bei cartelloni pubblicitari, è necessario dare loro solo operatività. In particolare rendere operative: quella sui distretti agricoli, per l’attuazione del distretto agro energetico della Valle dei Latini, quella sugli agriturismi, sulla filiera, sugli OGM, sui mercati di vendita diretta, sulla divulgazione e informazione.
CONCENTRAZIONI E FUSIONI
Vanno promosse anche concentrazioni e fusioni per combattere la frammentazione e la nascita di Infrastrutture, quali la costruzione di un nuovo Consorzio Agrario e del Mercato dei Fiori di Roma.
VENDITA DIRETTA
Va favorita la vendita diretta, attraverso i Mercati di Campagna Amica.
BANDA LARGA
Infine, in programma c’è il completamento del processo di banda larga.
PROMOZIONE
In primo piano la promozione delle identità e distinzioni regionali attraverso il superamento di una frammentazione delle competitività. Necessaria una condivisione di obiettivi e risorse tra enti quali province, CCIAA, Arsial e Regione. Vanno adottati: criteri obiettivi per l’ammissione di progetti di promozione che valutino una sorta di ritorno operativo all’investimento; politiche di promozione coerenti quelle regionali e che abbiano al centro i temi del km 0 dell’origine obbligatoria, sia sul piano della comunicazione che della commercializzazione.
DIFESA DEL SUOLO
Un vero sviluppo deve garantire la difesa e il buon utilizzo delle risorse naturali (sicurezza idrogeologica, ricarica falde freatiche, respingimento del cuneo salino). Altri punti cruciali: l’adeguamento Car e Mof di Fondi, in quanto inefficaci; l’acquisizione della Centrale del Latte di Roma attraverso il rafforzamento della presenza, nella compagine sociale, di produttori del Lazio, per scongiurare l’acquisizione della Parmalat.
FESTIVAL ECCELLENZE E IDENTITA’ DEL LAZIO
Vanno creati stretti legami con le eccellenze del territorio (ambientali, storiche, culturali ...) e con i grandi eventi di Roma Capitale.
FORMAZIONE E UNIVERSITA’
Individuazione di obiettivi formativi finalizzati alla realizzazione di una filiera agricola italiana competitiva. Valorizzazione dell’Università Tuscia.
WELFARE
Va ristabilito un confronto con la Regione in vista di una razionalizzazione dei servizi sociali, assistenziali e sanitari, per facilitare l’accesso agli agricoltori che vivono nelle aree rurali più lontane. Previsti anche incentivi a famiglie numerose, con anziani, persone non autosufficienti e portatori handicap. Costruzione di fattorie didattiche e agri asili, centri diurni, per disabili, per anziani. In particolare si prevede un’azione di recupero del ruolo e figura dell’anziano, con lo scopo di spingerlo a proseguire l’attività. Prevista anche la riqualificazione e reinserimento nel mondo del lavoro e attività di accoglienza e inserimento di stranieri.

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