Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Consigliere regionale Anna Maria MASSIMI, Presidente della Commissione Scuola, Diritto allo Studio, Formazione Professionale e Università:

<< Per comprendere appieno la riforma che sta interessando l’intero sistema scolastico è necessario far riferimento alle seguenti norme: Dpr 233/98; art.64 Dl 112 convertito in legge 133/08; Dpr 81/09; regolamenti recanti “revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico” dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali già approvati dal Consiglio dei Ministri e con la ferma volontà del Ministro GELMINI di approvazione definitiva entro dicembre. Alle amministrazioni provinciali il compito di redigere un piano che, all’interno del nuovo quadro normativo, tenga in considerazione, per la scuola primaria, la sostenibilità funzionale dei plessi, per la scuola media di II grado la necessità di offrire ai ragazzi la più ampia scelta dei vari indirizzi. Ho indicato norme e principi non per i dirigenti, i docenti, le parti sociali e gli amministratori che ne conoscono bene i contenuti, ma per quanti, genitori e studenti, volessero acquisire alla fonte elementi utili a dare senso e motivazione alle loro proteste e ai loro comunicati stampa. Sarebbe troppo lungo illustrare tutti i cambiamenti apportati dalla riforma, pertanto mi limito ad evidenziare gli aspetti sui quali si è maggiormente appuntata l’attenzione in questi ultimi giorni. Soppressione di sette autonomie scolastiche: nessun dirigente scolastico sarà perdente posto dal momento che in provincia ci sono 11 reggenze; condivido la preoccupazione dei sindacati per i direttori amministrativi e il restante personale ATA; fermo restando che il personale di ruolo non verrà licenziato e che una parte potrà essere riassorbita dai nuovi e numericamente più consistenti istituti, permane la necessità di studiare efficaci modalità di utilizzazione dei rimanenti.

Gli studenti già iscritti e frequentanti i vari corsi di studio non subiranno cambiamenti e proseguiranno in base ai programmi e ordinamenti vigenti fino al quinto anno. Vorrei in merito rassicurare Giulia, la studentessa dell’I.T.I. di 16 anni che nella lettera aperta pubblicata da diversi organi di informazione del 30/11/09, esterna preoccupazione e timori del tutto infondati; nessuno le toglierà la scuola che ha scelto, così come non verrà tolta ad altri. Diminuzione cattedre e quindi posti docente: la diminuzione ci sarà e non a causa della funzioni o uniuoni di presidenze, ma a causa della diminuzione del tempo scuola; con la riforma, infatti, scompariranno tutte le sperimentazioni e tutti i progetti assistiti e nei licei si impartiranno 30 ore, massimo 32 settimanali di lezioni, negli istituti tecnici e professionali 32 ore. Il nuovo ordinamento interesserà solo le classi prime del prossimo anno scolastico. Istituti Istruzione Superiore previsti dal piano provinciale: si lamenta il fatto di aver unito tecnici e professionali con conseguente perdita di identità delle scuole e disorientamento di studenti e famiglie. Non sarà certamente semplice orientare alla scelta, ma non per l’unione dei percorsi di studio che la riforma riconduce alla formazione di “tecnici” pur se a vari livelli, quanto perché la stessa richiede che dirigenti e docenti, per primi, comprendano i cambiamenti e acquisiscano certezze circa i nuovi ordinamenti e soprattutto le diverse curvature disciplinari. Si potevano fare scelte diverse? Certamente sì, anche se ogni scelta avrebbe presentato positività e criticità; un fatto è certo, se la Provincia non avesse presentato proposte, i tagli sarebbero stati comunque disposti dall’Ufficio Scolastico Regionale su criteri esclusivamente numerici. Qualunque sarà l’assetto definitivo ritengo che si debba superare l’idea di istituti di istituti gerarchicamente importanti e che ogni istituto potrà offrire all’altro il proprio bagaglio di competenze teoriche e pratiche in una osmosi che porterà a bene utilizzare l’alta percentuale di ore di flessibilità previste dalla riforma. Qualora le definitive tabelle di confluenza lo richiedessero, credo che nessun soggetto coinvolto negherà ulteriori confronti e possibili revisioni. Nel frattempo, anziché strumentalizzare i giovani per scopi personali di varia natura, credo spetti a noi tutti, amministratori, educatori e genitori trovare spazi e tempi per informarli, rispondere alle loro domande, rassicurarli >>.