Anche il mondo della scuola del nostro territorio si sta mobilitando per la manifestazione nazionale di sabato 31 ottobre, a Roma, organizzata dalla CISL contro gli ulteriori tagli previsti dal Governo sul settore dell’Istruzione. Un’adesione massiccia, quella reatina, con oltre duecento persone iscritte, tra docenti e personale ATA, con il sostegno di lavoratori di altre categorie produttive e semplici cittadini, pronti a sfilare lungo le vie della capitale fino a Piazza S.S. Apostoli dove sono previsti gli interventi del Segretario generale CISL Scuola SCRIMA e del Segretario generale della CISL BONANNI. << Per la CISL - hanno dichiarato il Segretario scuola della CISL Rieti, Claudio DE SANTIS, e il Segretario generale provinciale, Bruno PESCETELLI - i tagli agli organici del personale docente ed ATA stanno provocando nella scuola italiana, con ripercussioni gravi sulla nostra Provincia, una situazione insostenibile. Una facile previsione, che si sta purtroppo confermando nella realtà di un anno scolastico avviato all’insegna di un diffuso e profondo disagio. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Quanto sta accadendo al personale precario rimasto senza contratto è assurdo e inaccettabile, anche se è tutto il sistema a registrare un generale appesantimento delle condizioni di lavoro, che rende ancor più difficile assicurare la scuola di qualità di cui il Paese ha bisogno >>. E questi temi sono al centro dell’iniziativa di mobilitazione avviata dalla CISL Scuola per il prossimo 31 ottobre.

<< Ciò che la Cisl chiede - hanno precisato DE SANTIS e PESCETELLI - è cambiare il piano dei tagli, di cui vanno ridotte le quantità e rivisti i tempi. Ottenere le risorse necessarie per un rinnovo contrattuale che valorizzi adeguatamente tutte le professionalità operanti nella scuola. Combattere la precarietà attraverso scelte che superino la logica degli interventi straordinari, avviando una politica di effettiva e generalizzata stabilizzazione del lavoro. Sono questi gli obiettivi di una vertenza, che chiama in causa le scelte del Governo in sede di messa a punto della legge finanziaria, riassunta nello slogan “La scuola merita di più”. Appare evidente che tutto il disagio, tutte le difficoltà, tutti i problemi largamente prevedibili e previsti come conseguenza della “manovra sulla scuola” decisa con la Finanziaria del giugno 2008, stanno ora esplodendo dentro le aule: nell’organizzazione delle attività educative e didattiche, nella qualità del tempo e del servizio prestato all’utenza, nel lavoro e nella vita degli insegnanti e di tutto il personale. Non è e non potrà chiamarsi riforma questo intervento che non si basa su analisi serie, che non disegna un progetto forte e arioso, che manca di anima e di un’idea di futuro. Sono solo tagli, impoverimento delle risorse, attacco alle migliori esperienze e pratiche che la nostra scuola aveva sviluppato negli anni. Così porta solo un peggioramento delle condizioni di cui la scuola avrebbe bisogno per rinnovarsi veramente e rispondere a quella sfida educativa che i nuovi tempi esigono ma che questa politica sembra affrontare solo con parole consumate, visioni nostalgiche, accuse pretestuose, interventi punitivi. A queste scelte, a questa politica, a questa deriva, la CISL si è opposta con voce ferma, con confronti estenuanti, con azioni e iniziative precise, mirate e serie. Si è opposta con la forza della ragione, con le armi della ragionevolezza, con l’orgoglio e la credibilità di una storia di organizzazione e di scuola che non può e non potrà essere accusata, da nessuno, di faziosità e ideologismo preconcetto, né di opaca autoreferenzialità o di meschino conservatorismo. La CISL sta portando avanti una battaglia in cui crede fortemente. Per la dignità e l’onore della gente che rappresenta, per le idee di società giusta e di buona scuola di cui tanto c’è bisogno nel nostro Paese >>.

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