Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Dott. Paolo BIGLIOCCHI (nella foto), Consigliere provinciale con delega alle Politiche Sanitarie:

<< Leggo con seria preoccupazione la polemica forte tra il Ministro SACCONI e la Regione Lazio sul cosiddetto “piano taglia ospedali” e la minaccia, in realtà sembra più di una minaccia, di tagliare i fondi alla sanità della regione se questa non si atterrà prontamente a quanto previsto dal Ministro. Trovo grandi contraddizioni del tutto politiche in uno scambio di accuse caratterizzato più dalle prossime scadenze elettorali che non da una visione politica seria del problema. Tagliare 18 strutture ospedaliere non è esattamente cosa facile e sarebbe sufficiente che il Ministro SACCONI leggesse copia delle delibere, votate da tutte le parti politiche, dei consigli comunali di Amatrice e Magliano per comprendere, al di la della Sua logica ragionieristica, che il Problema è politico e sociale e non solo di bilancio. Vorrei dire al Ministro che è difficile ad esempio una reale organizzazione nella medicina territoriale se il Governo continua a bloccare gli stanziamenti per la Regione Lazio convinto come sono che i risparmi si fanno con gli investimenti e non con i tagli. Difficile poi cercare di scaricare il tutto in una nomina del Commissario voluta dal Governo PRODI quando in realtà è stato poi nominato un subcommissario che ha la gestione dei conti. Sicuramente il Presidente MARRAZZO avrebbe fatto bene a non accettare un ruolo sotto controllo del Ministero perché non è in questo modo che si riesce a gestire un settore cosi delicato.

La Regione risponde chiedendo tempo e giustificando il tutto con l’influenza A e la pandemia in arrivo. Non so se questa motivazione risponde alla realtà ma so con certezza che alla Regione le comunità che verrebbero private dei servizi chiedono tempo ed un piano condiviso e credo che compito della politica sia guardare prima alle esigenze dei cittadini e poi ai bilanci. Il Ministro SACCONI, che peraltro dovrebbe provenire da una cultura che storicamente ha guardato più alla gente che ai bilanci,dovrebbe essere il primo a dar disponibilità per sedersi intorno ad un tavolo e trovare soluzioni. In questo Paese di ragionieri ce ne sono molti e non ne serve forse uno Ministro. Trovo puerile e sciocco scaricare le scelte,da qualunque parte politica, sulle prossime elezioni regionali perché non credo che rimandare il problema a marzo servirà per dare fiducia ai cittadini ma non si può pensare che Governo e regione non affrontino insieme quella che potrebbe diventare una nuova emergenza sociale. Non è impoverendo la Sanità del Lazio che si fa il bene dei cittadini. Credo che la grande difficoltà della Regione sia quella di essere stretta tra la necessità di dare risposte economiche al Governo e risposte politiche e sociali e credo anche che il Ministro si nasconda dietro questa difficoltà. Dice che porterà il caso in Consiglio dei Ministri ed allora in quella sede faccia revocare il Presidente MARRAZZO da Commissario, nomini un Suo uomo e tagli la rete ospedaliera possibilmente tenendo conto che i nostri concittadini non sempre si possono permettere di essere curati in Svizzera o in costose cliniche private. Prima di questo sarei felice di invitarlo a fare un giro nel nostro territorio per vedere di cosa stiamo parlando e questo forse gli sarà utile. Dopo le Sue dichiarazioni se non farà questo potrà si essere accusato di polemiche elettorali >>.