A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS, Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:

<< Venerdì scorso si è chiuso a Viterbo il “Mese Bruniano”, la manifestazione messa in campo dalla sezione di Viterbo e Rieti della Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, con una tavola rotonda dedicata ad una riflessione sul concetto di laicità nel pensiero del grande filosofo nolano e sul suo valore nella cultura dell’oggi. Vi ho partecipato personalmente e ne ho tratto delle riflessioni che penso possano essere utili anche agli ascoltatori di questa radio ed in particolare dei miei quattro “affezionati” ascoltatori.

Premessa

C’è in giro una grande confusione sul concetto di laicità. La chiesa aiuta a confondere le idee definendo laico il religioso senza “ordini religiosi”, che laico non è. Un religioso non può essere laico perché il religioso è fideista e come tale non è “morso” da dubbi.
Un vero laico non può che essere sempre e comunque pieno di dubbi. Il dubbio è la premessa e lo stimolo per la ricerca, metodo indispensabile per la conoscenza.
Bruno introduce in pieno medioevo culturale il metodo della conoscenza e come tale opera il primo atto di quella rivoluzione culturale che porterà alla introduzione del concetto di laicità nella cultura occidentale.

Conseguenze teoriche

Il pensiero umano non può essere condizionato da nessuna fede. Esso deve muoversi alla ricerca del vero nel modo più ampio possibile usando tutte le forze intellettuali a sua disposizione ed ogni metodo scientifico possibile.

La libertà diventa essenziale per far uscire dal buio il pensiero dell’uomo. Per libertà si intende la mancanza di qualsiasi condizionamento ideologico o fideistico. Solo la luce della conoscenza potrà illuminare l’esistenza dell’uomo e guidarlo verso il progresso.

Laico quindi è l’esatto contrario di religioso. Laico è colui che crede solo in ciò che si conosce e si sperimenta. E sperimentando si va verso il progresso.

Conseguenze pratiche

Nella vita quotidiana il Laico deve sempre ricercare il meglio per se stesso e per gli altri. Deve cercare di capire e comportarsi in modo tale da non nuocere, ma di essere utile.

Nella vita pubblica questa metodologia porta a concepire lo stato in modo etico, cioè inteso al raggiungimento del bene collettivo. Un vero laico non concepisce mai provvedimenti che vadano in senso contrario allo interesse di tutti. Giuseppe Mazzini, che doveva conoscere bene il pensiero di Bruno, ha elaborato una teoria del potere tutta tesa alla realizzazione dello stato etico. Il pensiero italiano vanta un filone culturale in perfetta linea con il pensiero del Nolano. Ma la maggior parte degli intellettuali fa finta che non esista. Si preferisce seguire “profeti” alieni.

I governanti e gli amministratori pubblici se fossero dei veri laici non si comporterebbero come fanno oggi: più tesi verso i loro interessi personali o di gruppo, piuttosto che verso l’interesse collettivo.

I dirigenti d’azienda non sarebbero animati solo dal desiderio di fare utili per se e per i loro maggiori azionisti. Magari danneggiando i lavoratori ed i piccoli azionisti, come avviene di continuo.

Gli impiegati ed i funzionari non si comporterebbero come fanno oggi fregandosene dei cittadini ai quali dovrebbero fornire i loro servizi, ma badando solo a prendere lo stipendio senza impegno, anzi il più delle volte scansandolo.

Conclusione

E’ utopistico tutto questo? E’ possibile che il germe della laicità possa dare un contributo alla trasformazione del funzionamento della odierna società in crisi di pensiero?

Oggi prevalgono nella cultura occidentale dottrine che condizionano in modo determinante la capacità dell’uomo di diventare laico. Non lo vuole la chiesa e non lo vogliono le dottrine politiche predominanti che della chiesa sono l’eguale ed il contrario.

Per ora non ci sono grandi chances che il metodo Bruno possa dare frutti immediati, ma non bisogna demordere. Bisogna tener duro. La chiesa è in piena crisi perché, pur se con molto lentezza, la coscienza civile cammina inesorabilmente. Le dottrine politiche di marca marxista e liberista hanno dimostrato tutta la loro fallacità. Ci sono i presupposti perché possa verificarsi un progresso nel senso della laicità delle istituzioni. Bisogna crederci ed operare senza tentennamenti >>.

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