<< La legge sui distretti socio-sanitari montanti scaturisce da un articolato lavoro, condiviso con quasi tutte le forze politiche presenti in Consiglio, che la rende compatibile con la situazione finanziaria della sanità del Lazio al fine di garantire il diritto alla salute dei cittadini delle aree montane. Essa dà risposte ad aree, come ad esempio la Valle dell’Aniene, già afflitte da problemi sociali come spopolamento, pendolarismo, viabilità e disoccupazione. Sono quindi orgoglioso che le promesse fatte ai cittadini siano state mantenute, sia in termini di tempi di approvazione che di risposta alle aspettative della collettività >>. Questa la dichiarazione del Presidente del Consiglio regionale Guido MILANA, dopo l’approvazione a maggioranza della proposta di legge sull’istituzione e la disciplina dei distretti socio-sanitari montani, presentata dal Presidente della Commissione Sanità, Luigi CANALI, e sottoscritta trasversalmente da altri 14 consiglieri, tra i quali lo stesso MILANA, il Capogruppo del PD, Giuseppe PARRONCINI, e il capogruppo del PdL, Alfredo PALLONE. La principale finalità delle legge è “garantire livelli essenziali ed uniformi di prestazioni socio-sanitarie ai cittadini residenti nelle aree montane, in modo da ridurre l’indice di mobilità passiva e l’eccessivo ricorso all’ospedalizzazione, a vantaggio di un’assistenza domiciliare mirata”. Il distretto socio-sanitario montano si presenta come un’articolazione territoriale, organizzativa e funzionale delle AUSL di appartenenza. Per la specificità e il ruolo svolto dal distretto socio-sanitario montano, potranno sussistere le condizioni per andare in deroga rispetto ai vincoli attualmente posti alla Sanità regionale, per effetto del Piano di rientro dal deficit concordato con il Governo centrale.

Sarà la Giunta a disciplinare i diversi aspetti e requisiti di ciascun distretto, all’interno del quale sarà individuato un “ospedale di montagna”, che abbia la caratteristica di essere distante almeno trenta chilometri da altri complessi ospedalieri ed essere ubicato in aree comprese nel territorio di una comunità montana caratterizzata da svantaggi orografici, difficoltà di collegamenti viari, disagi socio-economici, squilibri demografici. In fase di prima attuazione, vengono istituiti i seguenti distretti: il distretto sanitario G4, con sede a Subiaco; il distretto sanitario RI/5 “Alto Velino”, con sede ad Amatrice; il 1° distretto sanitario, con sede a Montefiascone. Vengono individuati come “ospedali di montagna” i seguenti presidi ospedalieri: “A. ANGELUCCI” di Subiaco, “F. GRIFONI” di Amatrice, l’ospedale Civile di Acquapendente. L'Ente Regione garantirà in ciascun “ospedale di montagna” il servizio di eliambulanza. Soddisfatti anche i consiglieri MASSIMI e PERILLI << Con l’approvazione della legge vengono individuati e qualificati gli ospedali di montagna tra cui il “F.GRIFONI” di Amatrice che quindi rimarrà un presidio strategico per tutto il territorio. L’approvazione della legge sottolinea l’importanza che la Regione Lazio ha voluto dare nei confronti delle aree morfologicamente disagiate e le misure adottate tendono a sottolineare il modo in cui le fasce interne e montane debbano essere sostenute con il mantenimento di presidi istituzionali fondamentali come scuole e strutture sanitarie. La decisione della Giunta regionale - hanno concluso i consiglieri reatini - che ha ottenuto il solo voto contrario di FI e UDC, renderà ancora più forte la proposta del Presidente Piero MARRAZZO inserita nel Piano Sanitario Regionale per così garantire livelli essenziali ed uniformi di prestazioni socio-sanitarie >>. La legge è passata con voti a 33 favore, 4 contrari.