Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma del CAI Sez. Rieti, CAI Sez. Terni, CAI Sez. Antrodoco, Legambiente Rieti, WWF Rieti, Mountain Wilderness Italia, CAI Gruppo Regione Lazio, ALTURA, ANISA:

<< Da qualche tempo si legge sui giornali di una ripresa del progetto “supersky” per rilanciare il Gruppo Monte Terminillo come “nuova e importante” stazione scistica dell’Appennino Centrale, capace in futuro di competere con i comprensori dell’Abruzzo. Lo sci da discesa viene quindi visto dai politici di centrodestra e centrosinistra come l’unica attrattiva possibile per le economie dei paesi pedemontani. I progetti precedenti sul Terminillo, dal 2006 costati migliaia di euro pubblici, erano stati accantonati perché alcuni non soddisfacenti e di altri non si era valutato che la zona individuata, cioè la Vallonina (nella foto), costituita da boschi molto estesi di faggi , rientrava nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e nella ZPS (Zona di Protezione Speciale). La tutela e la conservazione degli habitat sono quindi prioritari per l’intera area, valutata di pregio dal punto di vista ambientale. E su di essa non è stato permesso il disboscamento di 23 ettari di faggi previsti dal progetto della Vallonina per installare impianti a fune e realizzare così 24 km di piste. Peraltro per il SIC si era già richiesto ed ottenuto un finanziamento dalla Comunità Europea per la gestione dei boschi; operare un esbosco avrebbe fatto correre il rischio di fare incappare l’Italia in una procedura d’infrazione. Si sottolinea che, anche se gli alberi fossero stati piantati da un’altra parte (come indicato dai progettisti dello scempio ambientale), l’azione restava inammissibile. Il progetto - così assicuravano - sarebbe stato interamente coperto da finanziamenti privati: ma con quali garanzie reali? Chi valutava, su che basi e con quali criteri l’affidabilità che davano queste società? Sfugge altresì la contropartita speculativa in cambio del considerevole investimento economico privato (50 milioni di euro).

Grazie alla mobilitazione delle nostre associazioni che hanno allertato la Comunità Europea e dato vita ad un dibattito ampio e trasversale sui giornali, quel progetto sulla Vallonina non è stato più preso in considerazione (sulla vicenda vedi documenti in www.cairieti.it). Nel 2008 gli Enti locali sono tornati alla carica con il rilancio di un nuovo progetto di ampliamento del già esistente bacino scistico, rientrante nel “Piano per lo sviluppo del Terminillo”. Lo stesso progetto, però non è mai stato portato a partecipazione come previsto e più volte richiesto. Pare che si voglia creare un Parco-Terminillo, con vincoli e benefici di ritorno d’immagine e di convogliamento di finanziamenti europei, e contemporaneamente un Terminillo-Supersky, con l’ampliamento degli impianti solo a Nord verso Cantalice, il collegamento con Campo Stella e la costruzione di 10 impianti, per un totale di 38 km di piste e un disboscamento di 50 ettari. Un vistoso piano di riassetto del paesaggio montano, dunque, di cui sarebbe interessante conoscere dettagliatamente, al di là dei dati appresi dai giornali, lo studio d’impatto ambientale, lo studio per i pericoli valanghiferi, la previsione economica costi-benefici per la comunità, e gli argomenti della nuova deroga per togliere il codice natura 2000 n. IT602007 dal Gruppo Monte Terminillo, cioè la ZPS. Le nostre Associazioni sono concordi che queste montagne vadano valorizzate e promosse, che si possa coniugare salvaguardia ambientale e sviluppo turistico, ma sono anche convinte che c’è bisogno di staccarsi dal vecchio stereotipo montagna=impianti di risalita per il Massiccio del Terminillo. E per tutte le nostre montagne, siamo convinti che senza tutela ambientale seria, non circoscritta su alcune zone ma diffusa su tutto il paesaggio montano, il turismo ne risentirà sempre più, venendo a cadere l’appel della natura integra e autentica di questo specifico luogo. E’ incontrovertibile che laddove sorgono gli impianti - li chiamano i cancri della montagna - il turismo, quello che porta ricchezza, fugge, perché non piace a nessuno vedere panorami deturpati e desolanti, passeggiare tra i boschi dove ci sono ferite nel paesaggio, fratture nel verde , tagli antropici: salterebbero all’occhio solo gli ampi sbancamenti, canaloni di ghiaia, detriti, tralicci di ferro e cemento, e non é quello che ci si aspetta dall’ ”andar per monti”. I dati parlano chiaro: sono 180 gli impianti falliti al Nord, con seggiovie, alberghi fantasma e residence vuoti, con stazioni di funivie piene di immondizie. Di questo nuovo progetto “supersky-parco” del Terminillo che è in via di approfondimento e che potrebbe ricevere fine anno il placet dalla Regione con un investimento di 20 milioni di euro in soldi pubblici (su un costo complessivo di 70 milioni .... e il resto chi li mette?), a tutti piacerebbe sapere molto, molto di più, al di là delle dichiarazioni giornalistiche e degli intenti pre-elettorali. Abbiamo infatti tante domande da sollevare agli amministratori e a coloro che si candidano tali: è opportuno, in questa triste congiuntura economica anche per la Provincia di Rieti, investire su un settore turistico socialmente privilegiato e costoso come rappresenta lo sci da discesa, impiantando nelle nostre valli quelle cabinovie costosissime - modernissime - grandissime, che si producono altrove? E’ esercizio democratico dell’amministrazione della cosa pubblica estromettere le associazioni che si occupano da tempo dell’ambiente, e nello specifico dell’ambiente montano, da un confronto di idee, da un pubblico dibattito sugli obiettivi e modalità di attuazione-gestione di progetti che, una volta iniziati, non possono più interrompersi, con il risultato di “snaturare” il paesaggio montano del Terminillo abbastanza preservato fino ad ora? E se la stagione che è stata copiosa di neve di quest’anno non dovesse ripetersi così in futuro, visto il conclamato surriscaldamento globale del pianeta? Quanto costa l’innevamento artificiale a metro quadro e soprattutto qual è il prezzo in termini ambientali del prelievo di acqua dalle falde? Che tipo di studi tecnici e rilevamenti sui pericoli probabili di valanghe e slavine sono stati fatti in quei canali dove si dovrebbe sciare? Come si è pensato di mettere in sicurezza le Valli degli Angeli e dell’Inferno a rischio valanghe? E’ credibile un progetto di questa portata, quando la stessa messa in sicurezza della strada turistica del Terminillo che conduce sopra al Rialto è stata anche quest’anno un lungo problema, dal periodo delle vacanze invernali ad oggi, tanto che lo stesso Rialto è stato attualmente evacuato a causa del rischio valanghe? Il Terminillo è o no zona ZPS? Avere aree riconosciute nei SIC e nelle ZPS è una grande opportunità per le comunità, poiché si possono mettere a punto progetti mirati e finalizzati al mantenimento delle caratteristiche ambientali di quel territorio, ricevendo finanziamenti UE e producendo lavoro stabile e duraturo in tutto il corso dell’anno (e non solo quando c’è neve per sciare, come nel caso degli impianti). Il turismo montano, anche di massa, non è solo quello del parco-giochi e del trend del momento; è didattico, scientifico, salutista, sportivo, gastronomico-local, e compatibile con l’ecosistema. Non sarebbe più convincente, coraggioso, moderno ripensare al Terminillo nei termini di Geoparco, un sistema integrato che valorizza la natura, promuove il patrimonio geologico e persegue lo sviluppo delle attività sostenibili per il territorio, inserendo il sito in una rete europea? Il Geoparco creato in Sardegna nel 2002 ha stabilizzato 500 persone, per la gran parte LSU. Non si possono continuare a perseguire modelli di sviluppo già superati dai tempi (e anche dal clima), comprovatamente fallimentari e che danno solo una prospettiva effimera di posti di lavoro >>.