A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS, Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:

<< E’ accaduto proprio in questi giorni. Qualche giorno prima della Befana i ladri hanno visitato, si fa per dire, la postazione delle antenne di radio e TV di Calcarone, al Terminillo, ed hanno portato via apparecchiature di MEP Radio, di Virgin, di RTL e della Televisione Supernova.
Mi sono recato personalmente a Calcarone la mattina seguente, domenica 4 gennaio, per verificare quanto era successo. Da un sommario esame di quanto si vedeva a primo impatto ho ricavato la convinzione che trattavasi di un furto su commissione effettuato da persone che conoscevano bene non solo l’ambiente esterno al casotto, ma soprattutto quello interno. In altre parole mi sono convinto che quel furto era stato perpetrato da persone che erano state altre volte nello stesso casotto.
Tale convinzione era suffragata dai seguenti fatti: 1) esisteva una finestra chiusa con una vetrata fissa con davanzale a pochi centimetri da terra nella parte interna dalla quale poter fare uscire le apparecchiature rubate; 2) erano state asportate solo apparecchiature molto richieste, e per questo di un certo valore, sul mercato clandestino diretto verso i paesi balcanici; 3) era stata scelta per il furto la giornata del sabato quando tutti stavano a Pian de Valli, cioè a 5 km. di distanza a godersi le ultime ore delle ferie natalizie. Erano in poche parole ladri che giocavano in casa.

La Polizia intervenne sul posto, solo dopo varie insistenze, nella tarda mattinata di domenica. Intervenne una pattuglia di questurini che dettero una smirciata al luogo, dissero che non c’era nulla di particolare da rilevare e che avrebbero fatto una relazione di servizio. Gli interessati si recassero la mattina dopo in Questura per la denuncia. A me che feci notare che sarebbe stato opportuno cercare eventuali impronte digitali fu risposto che non pareva ce ne fosse bisogno!
La mattina dopo il responsabile del casotto ed il Presidente di MEP Radio Massimo SPADONI si recarono in Questura, dove elencarono le apparecchiature che erano state rubate.
Prima di andar via fecero allegare al verbale una mia dichiarazione, fatta come avvocato di MEP Radio, nella quale riepilogavo quanto sopra detto, invitavo a cercare le impronte digitali e ad indirizzare le indagini verso l’ambiente di coloro che erano soliti frequentare il casotto, compresi i tecnici che vengono periodicamente inviati dalle radio e dalle televisioni per la manutenzione.
Il verbalizzante allegò quanto richiesto con una smorfia di sufficienza e tutto finì con la firma dell’atto.
Sabato 17 gennaio, a mezzogiorno, appena due settimane dopo, analogo fatto si è verificato per un casotto di Monte Cosce sito sopra Vacone, in territorio del Comune di Configni. Stesse modalità, stessi oggetti di furto. Evidentemente quanto rubato a Calcarone aveva dato buoni frutti e subito la caccia è continuata.
A questo punto occorre fare alcune amare considerazioni sul come da noi funziona il controllo del territorio e il perseguimento dei reati. La giustizia in questi casi non c’entra, perché i giudici possono colpire solo quando le Forze dell’ordine sono state in grado di individuare i responsabili.
Prima considerazione. I furti accadono di sabato perché in quel giorno le Forze dell’ordine, anziché rafforzare il controllo del territorio lo diminuiscono per non infastidire il personale. Funziona solo un servizio di pronto intervento su vasti territori, con pattuglie di Polizie diverse (CC, Finanza, Polizia, Forestale) da contattare con il 118. Nelle caserme molto spesso funziona il servizio di segreteria telefonica. La sindacalizzazione delle Forze di Polizia in questo caso ha reso un bel servigio ai cittadini!
Seconda considerazione. Non si può rimandare tutto a lunedì mattina, quando un furto è avvenuto sabato notte. Il casotto è rimasto aperto 36 ore, e chiunque poteva inquinare le eventuali prove utili alle indagini.
Terza considerazione. Qualsiasi sprovveduto, specie dopo che il sottoscritto aveva indicato la via più probabile nella quale indirizzare le indagini, anziché fare una smorfia di sufficienza, avrebbe dovuto pensare che analoga sorte sarebbe accaduta anche in altri casotti della Provincia di Rieti, come quelli di Monte Cosce e avrebbe allertato le Forze dell’ordine verso forme di controllo più accurate. A Monte Cosce non sale quasi nessuno né di giorno né di notte ed individuare un camion è un gioco da bambini. Invece è accaduto che due settimane dopo gli stessi ladri, attrezzati di camion, come era successo a Calcarone, sono saliti a Monte Cosce senza destare sospetti, perché le Forze dell’ordine non c’erano, ed hanno ripetuto il colpo.
Ancora a Poggio Moiano in queste ultime due settimane si sono verificati ben nove furti. L’unico provvedimento escogitato è stato una grande sceneggiata con la convocazione, quando i furti erano stati già consumati, del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico con la presenza di “mezzo mondo” locale, convocato a Poggio Moiano per “rendere pi efficace” la presenza dello Stato, al quale è seguita la convocazione di un Consiglio comunale straordinario di Poggio Moiano. Il tutto con gran rumore di radio, tv e giornali.
Durante la settimana dei furti pare che una volta i CC hanno intercettato i malviventi, ma ahinoi si sono dileguati “con la complicità della nebbia”.
Spesso le redazioni dei giornali, delle radio e delle tv vengono inondate di comunicati stampa che celebrano una fantomatica presenza delle Forze di polizia sul nostro territorio, la Prefettura è il luogo dove il rito delle conferenze per la sicurezza si celebrano continuamente. I fatti appena descritti, e i ladri di Poggio Moiano di questi giorni, dimostrano che la Prefettura più che all’immagine dovrebbe pensare a verificare in concreto lo stato della sicurezza della cittadinanza.
Per controllare Poggio Moiano bastava una pattuglia di 2 agenti a piedi nel centro storico, ed una “civetta” per il territorio del comune. Il fatto è che questo tipo di vigilanza non esiste, e non è con le sceneggiate che si risolve il problema.
Esse servono solo a coprire, come ha fatto la nebbia con i ladri, la mancanza di vigilanza del territorio e la responsabilità delle sindacalizzate forze dell’ordine.
SIGNOR PREFETTO, PIU’ FATTI E MENO COMUNICATI! >>.

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