Presso il Crowne Plaza Rome Hotel, si è svolta l’assemblea dei sindaci dei Comuni terremotati che costituirà il Comitato dei sindaci del cratere (nella foto). Primi cittadini, che si sono riconosciuti nell’obiettivo comune di voler difendere le proprie comunità e nella necessità di far sentire la propria voce presso tutte le sedi istituzionali centrali, laddove oggi vengono prese decisioni che possono decretare la vita o la morte dei territori colpiti. << Se dopo 30 mesi siamo ancora a cercare di capire come far procedere i puntellamenti sulla pubblica via, significa non che qualcosa non ha funzionato, ma che è tutto, proprio tutto, da rivedere. E che, quindi, un comitato dei sindaci del cratere è diventato una necessità e non certo un organo che nasce in contrapposizione a qualcosa o a qualcuno >>. Con queste parole il Sindaco del Comune di Camerino, Gianluca PASQUI, ha dato avvio ai lavori per la costituzione del Comitato. << Per noi sindaci sta diventando impossibile dare risposte ai nostri cittadini, così non si poteva andare avanti. Questo comitato, che raccoglie ad oggi circa 70 sindaci dei comuni più colpiti, doveva nascere e mettersi subito al lavoro, oggi siamo qui per questo - ha dichiarato il Sindaco del Comune di Amatrice, Filippo PALOMBINI. << Noi - ha proseguito - diciamo tutti le stesse cose, perché tutti abbiamo bisogno delle stesse cose. Il Governo deve consentirci di sedere ad un tavolo per la stesura di nuove norme che possano permettere una ricostruzione rapida e certa >>.

 

Presenti diversi sindaci da tutte le Regioni colpite, che insieme faranno fronte comune al di là delle ideologie politiche e dei colori, pronti ad assumersi  la responsabilità di portare le istanze del centro Italia terremoto alle istituzioni centrali. << Questa mattina ho preso parte alla riunione dei Sindaci che hanno scelto di riunirsi per alzare la voce su una ricostruzione che non solo tarda ad arrivare, ma a distanza di due anni e mezzo si dimostra estremamente lenta e farraginosa - ha dichiarato l’On. Paolo TRANCASSINI, Sindaco del Comune di Leonessa. Una ricostruzione efficacie, efficiente, veloce ma soprattutto onesta deve passa per i Sindaci. In sede di riunione ho sottolineato un aspetto largamente condiviso dai miei colleghi, una ricostruzione così lenta ed inefficacie come questa rappresenta un enorme sperpero di denaro pubblico. Subito dopo la riunione in Aula presso la Camera dei Deputati ho fatto presente ai colleghi Parlamentari che non si hanno notizie del Commissario FARABOLLINI, di cui dal 23 gennaio scorso attendiamo risposta alle domande poste in sede di Commissione Parlamentare. Ho chiesto pubblicamente che il Commissario faccia un atto di onestà intellettuale, che rassegni le sue dimissioni per totale inadeguatezza al ruolo cui è stato chiamato >>. Un entusiasmo condiviso, quello espresso dagli amministratori, gli stessi che da due anni e mezzo sono tutti i giorni in prima linea e che conoscono le necessità reali e le urgenze dalle quali ripartire.

<< Era ora che ci unissimo per fare fronte comune - ha aggiunto il Sindaco del Comune di Accumoli, Stefano PETRUCCI. Abbiamo il dovere di portare all'attenzione del Governo la necessità di diversificare le esigenze del cratere. Se finanziano cento milioni di opere pubbliche, chi ha città distrutte non sa che farsene, mentre si va ad esclusivo vantaggio di chi ha pochi danni e comunità ferite ma integre >>. << Guardo i miei cittadini - ha affermato il Sindaco del Comune di Pieve Torina, Alessandro GENTILUCCI - e non so più cosa rispondere a gente che non sa cosa succederà, che vede che non è partito neanche un cantiere e che, probabilmente, non avrà, per età, il tempo di aspettare ancora. Il tempo dell'ascolto era finito, questo comitato deve avere il carattere dell'azione, era una necessità e ora dobbiamo subito metterci al lavoro >>. << Non posso nascondere lo stupore per l’iniziativa presentata oggi del Comitato dei Sindaci del Sisma, onestamente dopo oltre due anni continuare a creare sovrastrutture che complicano percorsi avviati e portati avanti tra mille difficoltà non so quanto possa giovare alla causa della ricostruzione e del rilancio di questi territori - ha dichiarato Maria Antonietta DI GASPARE, Sindaco del Comune di Borbona. Non vorrei che questa iniziativa, seppur lodevole nel tentativo di tenere accesi i fari sui nostri territori piegati dal terremoto, fosse per qualcuno soltanto un luogo dove cercare visibilità in un momento in cui invece bisogna tirare le fila e portare a compimento tutto il lavoro fatto finora. Il percorso intrapreso è chiaro e delineato e finora, dalla Regione e dai Governi precedenti, è sempre stato condiviso con i sindaci, come ha ricordato il Sindaco di Amatrice nel nostro ultimo incontro istituzionale, pertanto credo che inserire un ulteriore scalino possa essere solo controproducente >>.