Riceviamo e pubblichiamo integralmente dalla lista “Insieme per Amatrice”:

<< Con frequenza ormai quotidiana registriamo i malumori di un numero sempre maggiore di cittadini, i quali ci esprimono tristezza e preoccupazione per la distanza che avvertono tra le proprie esigenze e le attenzioni del primo cittadino. Una distanza che cresce di pari passo con gli impegni elettorali del Sindaco, che percorre in lungo e in largo il territorio regionale con incontri, visite e comizi, alla ricerca di ultimi e dimenticati da consolare e rimettere al centro di ogni pensiero. Ma in questo suo fare il Sindaco PIROZZI lascia ai margini proprio la “sua” Amatrice, la nostra: quella Amatrice che non ha mai avuto il privilegio di ascoltarlo da un palco che non fosse semplicemente inaugurale, che non ha mai potuto confrontarsi con lui in una piazza, in una frazione, in un'area S.A.E., in un Centro Commerciale, all'occasione di una qualsivoglia forma di incontro pubblico.

 

Lascia ai margini Amatrice, quella dei “dislocati”, dei “trasferiti”, degli “accampati” e dei sofferenti, che nonostante gli sforzi delle istituzioni e del mondo della solidarietà non riesce a rialzarsi; che ha un bisogno estremo di vicinanza umana, magari solo di un gesto di presenza, di una stretta di mano, di una pacca sulla spalla da parte del suo Sindaco, ed invece lo vede passare frettolosamente e mai fermarsi. Lascia ai margini tanta parte della vita associativa che opera con discrezione e dedizione sul territorio, che vorrebbe fare di più coordinandosi con le istituzioni ma vede sistematicamente “rimbalzate” le richieste di incontro e di dialogo. Lascia ai margini Amatrice, che ancora reclama condivisione e partecipazione, che vorrebbe offrire il proprio contributo nell'interesse di tutti.

Amatrice, che ha conosciuto l'agonia del patrimonio culturale, dei simboli e dei cimiteri; che ha visto le sue macerie trattate con leggerezza e a volte persino violate: che avrebbe voluto, e vorrebbe ancora intervenire, offrendo aiuto anziché critica. Lascia ai margini Amatrice, che ancora attende di essere informata in modo esauriente sulle donazioni liberali pervenute al Comune di Amatrice e sull'uso che si intende fare della parte residua; che ancora attende di conoscere la posizione del Sindaco sulla collocazione del nuovo ospedale. Lascia i margini Amatrice, che ferita e orgogliosa attende invano un tavolo di riflessione per far fronte al malessere, per discutere insieme le misure per la ricostruzione, il rilancio economico, e la sostanziale rimessa in piedi di un popolo sfaldato, addolorato e diviso. Lascia ai margini la “sua” Amatrice, la nostra, che speriamo non finisca per ingrossare le fila degli ultimi e dei dimenticati, specialmente dal suo Sindaco >>.