Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

<< La Regione Lazio ha messo un punto. Un punto sancito oggi dal Consiglio dei Ministri, che ha ufficialmente determinato l’uscita dell’Amministrazione regionale dal commissariamento della sanità, un’uscita che attraverserà necessariamente una fase di osservazione ed accompagnamento, fase che si esaurirà il 31 dicembre 2018. La Giunta ZINGARETTI, in una legislatura di governo, ha raggiunto dunque un traguardo che è possibile definire ultra-decennale: ovvero la certificazione dell’azzeramento sostanziale del disavanzo. Un traguardo che, al di là di ogni campanilismo di comodo, resterà intestato all’odierna Giunta regionale e al suo presidente: naturalmente, anche grazie alla collaborazione di tanti, da Palazzo Chigi agli Enti locali, dai sindacati alle associazioni di settore, e - non in ultimo - alla pazienza e alla partecipazione messe in campo di cittadini, che hanno vissuto sulla propria pelle l’inevitabilità di un’operazione di dimagrimento di un disavanzo creato nei trascorsi anni di governi regionali. Ha ragione il Presidente ZINGARETTI quando afferma che “… si apre una nuova era che deve mantenere il rigore ma che avrà investimenti su due punti”.

 

Primo: “… lo sviluppo di un piano straordinario di assunzioni, ricordando che nel già nel 2016 sono state assunte 68 persone e ora lo sblocco porterà ad un pacchetto che nel biennio porterà a 3.500 persone assunte”. Secondo: “… l'avvio di un piano investimenti già decisi, di 720mln euro tra infrastrutture sanitarie ed acquisto di nuovi materiali”. Di queste azioni ne beneficerà tutto il Lazio ma soprattutto quei territori e quelle comunità più periferiche, come quella reatina, che in questi anni hanno subito e sofferto di più gli effetti negativi del commissariamento. Grazie, dunque, a quanti hanno partecipato al raggiungimento di questo obiettivo: alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, grazie alle donne e agli uomini che - pur chiedendo il riconoscimento di un proprio diritto, quello dalla tutela della salute - hanno creduto nell'abnegazione di chi ha perseguito l’unica traiettoria possibile: smantellare un macigno che pesava sulla vita di ogni cittadino del Lazio. Nessuno escluso >>.