A Milano, presso la location di Palazzo dei Giureconsulti, si è svolta la presentazione della nuova veste grafica e del nuovo piano di marketing per il rilancio del Consorzio di Tutela IGP del Prosciutto di Norcia (nella foto), dopo la parentesi del sisma 2016, che ha colpito i territori di produzione della Valnerina. 5 i Comuni umbri (Norcia, Preci, Cascia, Monteleone di Spoleto e Poggiodomo), quote superiori ai 500 m.s.l.m, 10 prosciuttifici, 100 unità lavorative, 315.038 prosciutti certificati dal marchio Prosciutto di Norcia IGP: questi i numeri del marchio “Prosciutto di Norcia”. LANZI Srl, POGGIO SAN GIORGIO Srl, PROSCIUTTIFICIO VALLE OBLITA Srl, RENZINI SpA, TODIANO PROSCIUTTI Srl, ANTICA NORCINERIA F.LLI ANSUINI Snc di ANSUINI Walter & C. PATRIZI Srl, SAN BENEDETTO Srl, SAL.PI UNO Srl, ANTICHI SAPORI NORCINI Srl: le aziende che hanno aderito al Consorzio e ne hanno sposato il progetto. Spetta al Consorzio di Tutela dell’IGP del Prosciutto di Norcia regolamentare degli aspetti produttivi del prosciutto; la gestione della politica; proteggere l'uso della denominazione "Prosciutto di Norcia" e dei relativi marchi, timbri e sigilli di riconoscimento; la vigilanza sulle disposizioni di legge nonché la tutela delle aziende associate offrendo assistenza alle stesse agevolando e migliorando la produzione e la commercializzazione in Italia e all'estero. La valorizzazione del Prosciutto di Norcia in Italia e nel mondo rappresenta una delle sfide più ardue.

 

L’obiettivo del 2020 è produrre 550.000 prosciutti con un conseguente aumento dell’occupazione e spinta del territorio. La nuova strategia di marketing vuole definire e trasmettere l’identità del Prosciutto IGP di Norcia, mettendo in campo: una veste grafica completamente rinnovata e un nuovo logo, un format per l’attrezzamento del territorio e dei luoghi di produzione e assaggio quali la “Norcineria del Prosciutto”; rientra inoltre nell’attività l’ideazione di un kit, volto a rendere unico il momento del taglio del Prosciutto e definendo la riconoscibilità qualitativa del prodotto anche grazie al’introduzione di un Panel di esperti assaggiatori, e l’implementazione di una rete dei Custodi del Prosciutto di Norcia nel Mondo che avranno il compito di tutelare l’immagine e soprattutto la qualità dello stesso all’estero. In questa nuova veste la mission del Consorzio non vuole abbandonare il consumatore finale, che diventa al centro delle sue scelte: il Consorzio si sta adoperando sulla percezione della qualità, con l’introduzione della valutazione organolettica del Prosciutto, intende infatti formare un panel di assaggiatori in grado di rilevare le caratteristiche visive, olfattive e gustative specifiche del Prosciutto IGP di Norcia al fine di rendere il consumatore sempre più consapevole. L’ottima qualità dell’aria, l’altitudine, le condizioni climatiche, sono tra le ragioni che rendono Il Prosciutto di Norcia un prodotto unico.

Le elevate dorsali montuose che impediscono l’afflusso di aria umida dal mare e le formazioni calcaree che favoriscono la dispersione delle acque piovane, creano un perfetto equilibrio fra temperatura ed umidità e le migliori condizioni per la produzione di un prosciutto di qualità. All’atto della immissione al consumo il Prosciutto di Norcia presenta un colore dal rosato al rosso un profumo leggermente speziato e un sapore sapido ma non salato. Un interessante progetto a cui si sta lavorando è la “Strada del Prosciutto”: un percorso tematico fisico ma soprattutto virtuale che attraversa i comuni dell’areale di produzione, collegato a tutto il territorio nazionale con l’individuazione delle porte d’acceso, volto alla scoperta dell’esemplare territorio della Valnerina, delle sue emergenze e di quelle antiche maestranze che hanno fatto un connubio unico tra prodotto e territorio. Una storia antichissima, connubio tra abilità manuali, vocazioni artigianali e tradizioni secolari ormai insite nell’anima del luogo. La lavorazione della carne suina e la manifattura di salumi cominciò a manifestarsi nell’alta Valnerina, in forma spontanea, sin dal XIII secolo. Il fenomeno sembra connesso alla scuola chirurgica di Preci. La maestria degli abitanti di questi luoghi, fino ad allora tramandata di padre in figlio, divenne sempre più apprezzata e richiesta: si sviluppò quindi la figura del norcino. Immigrando dalla montagna alle città, stagionalmente o stabilmente, questi diedero vita ai primi laboratori di norcineria. Le antiche pratiche artigiane sono, ancora oggi, alla base della produzione del Prosciutto di Norcia IGP, figlio della secolare tradizione norcina umbra.