Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

<< La messa in sicurezza dei cimiteri di Amatrice e frazioni, gravemente danneggiati dalle scosse del 24 agosto 2016 e seguenti, e il ripristino di una degna sepoltura per i nostri defunti, sono considerati fin dall’inizio dell’emergenza come una priorità da questo Comitato. A seguito di diverse ordinanze comunali, negli ultimi giorni sono in atto in alcuni cimiteri del territorio demolizioni a tappeto, a seguito delle quali le salme vengono allocate in strutture aperte (nella foto), dove le bare, inserite in casse metalliche con segnato all'esterno a pennarello il nome del defunto, sono esposte a vista. Con avvisi pubblici, il Comune di Amatrice aveva esortato i parenti dei defunti a prendere contatto con l’Amministrazione per seguire i processi di esumazione. Era stato assicurato che, sebbene i familiari non potessero direttamente partecipare per motivi igienico-sanitari alle operazioni di recupero delle salme, sarebbe stato loro consentito di far affiancare le ditte a cui sono affidate le operazioni di esumazione, da figure professionali di fiducia.

 

Di fatto però i recuperi stanno avvenendo senza che i parenti siano avvisati, e le bare vengono posizionate nelle strutture temporanee aperte nonostante in molti casi siano stati segnalati dai parenti degni luoghi di sepoltura (come tombe di famiglia non danneggiate) all’interno dello stesso cimitero che li ospitava prima. Questo modo di operare è vissuto da tutti noi come un atto di estremo non rispetto. Tutti noi, e in particolare i più anziani, abbiamo sofferto, e soffriamo ancora, per i nostri defunti abbandonati in condizioni che uno Stato civile non dovrebbe consentire nemmeno in tempo di guerra. Chiediamo che sia finalmente consentito a noi familiari di restituire ai nostri defunti degna sepoltura. Non avere avvisato, come promesso, le famiglie dei defunti, dimostra ancora una volta che l'Amministrazione comunale di Amatrice, che per troppo tempo non ha mostrato rispetto dei suoi morti, non ha alcuna sensibilità neppure per il dolore dei Cittadini ancora vivi >>.