Riapertura ufficiale e al pubblico dell’Abbazia di San Pietro in Valle, un momento molto significativo per tutto il territorio della Valnerina ternana e perugina. A fare gli onori di casa ci ha pensato il giovane archeologo Sebastiano TORLINI, che ha raccontato: << Questo giorno è importante quanto l’inaugurazione della tranvia Terni-Ferentillo del 5 settembre 1909, così il 18 marzo 2017 è una data insignificante? Per Ferentillo no >>. Alla cerimonia (nella foto) ha preso parte anche l’Arcivescovo dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, Mons. Renato BOCCARDO: << Mi fa grande piacere essere qui oggi per questo significativo momento soprattutto perché diversamente da molti nostri importanti monumenti pesantemente lesionati, questa Abbazia ha retto alle forti scosse di terremoto. Riaprire San Pietro in Valle, seppur ferita, è un grandissimo segno di speranza di cui abbiamo immensamente bisogno in questo momento. I ruderi di Sant’Eutizio e San Benedetto e la lista è assai più lunga, evocano la tentazione dello sconforto e dello scoramento ma non dobbiamo cedere perché lì c’è la dimensione dell’arte e della storia ma anche e soprattutto quella interiore e religiosa, nelle chiese c’è il senso della Fede >>.

 

<< Sono davvero luoghi dello Spirito - ha aggiunto il Sindaco del Comune di Ferentillo, Paolo SILVERI. Quando ho bisogno di ricaricare le energie salgo a San Pietro in Valle e ogni volta mi sembra di percepire tutti quelli che sono passati qui prima di me. Dobbiamo riacquistare la fiducia del turista, non può sprecare l’occasione di visitare tanta bellezza, non può fermarlo la paura del sisma. Mi auguro che questa giornata sia di rinascita per tutto il comprensorio >>. << La spiritualità in questi posti è predominante - ha rimarcato lo storico d’arte Luca TOMIO. Questo luogo di culto artistico è immerso in una valle incantata. Un esperto di beni culturali come Sebastiano TORLINI e la caparbietà del Sindaco mi hanno stimolato ancor di più, loro hanno capito l’importanza di mantenere vivo questo luogo. Diciamo a tutto il mondo che nell’Abbazia di Ferentillo c’è la vera scuola di Giotto e Cimabue, racconta la storia dalla caduta dell’Impero romano fino al pre Rinascimento. Sono arrivato qui sulle orme di Leonardo e Dante, perché descrive la Cascata nella Divina Commedia e Leonardo la disegna pensando proprio a quella del Sommo poeta. Nel ventesimo canto del Paradiso parla di Fonte Avellana, ancora territorio umbro, e risulta da documenti storici che il 1318 fosse l’anno del passaggio di Dante. Dalla Cascata andava a Gubbio e sono sicuro che passa di qui perché sopra gli archi siti nel retro dell’abbazia secondo me c’era l’antica via Flaminia >>.

Ferentillo e la sua Abbazia possono essere il punto di riferimento per la ripartenza del turismo in Valnerina e se si riuscisse a fare sistema potrebbero diventare un luogo simbolo anche per tutta l'Umbria. Sta ora alle istituzioni prendere in mano la situazione e far si che l'Abbazia di San Pietro in Valle diventi un luogo turisico di eccellenza anche a livello nazionale.